Impariamo l'italiano :: Le particelle avverbiali CI e NE

Le frequenze basse attraversavano il pavimento, mentre quelle più alte rimanevano intrappolate.
Mattia non trovò cosa dire. Alice si riabbottonò i jeans e infilò dentro la maglia.
«Fai attenzione a tua sorella. Sai che di schifezze non può mangiare.»
Sua madre abbandonava spesso le frasi a metà, quasi scordasse la fine mentre le pronunciava.
Frugò un po' con la mano, perché non arrivava a guardarci dentro, e poi estrasse una scatolina rivestita di stoffa rossa, impreziosita con degli ideogrammi dorati.
Iniziò a perdere sensibilità anche alle dita. Si tolse un guanto, soffiò dentro e poi rimise il pugno chiuso per scaldarsi.
Poi lui si allontanò, soffiandosi tra le mani chiuse a coppa, lui che se sarebbe presto tornato al calduccio di casa a leggere il giornale.
Provò a sollevarsi, ma non riuscì.
Lei, dentro quella calzamaglia imbrattata di merda, non voleva stare un secondo di più del necessario.
Viola lo guardò con sfida e lui sostenne lo sguardo, senza espressione.
Paolo Giordano. La solitudine dei numeri primi

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