I versi degli animali

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I versi degli animali

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  1. Rimasero soli don Chisciotte e Sancio, ed appena Sansone si fu allontanato da loro, Ronzinante cominciò a mandar nitriti e il giumento a soffiare e a ; e ciò fu tenuto da entrambi, cavaliere e scudiere, in conto di felicissimo augurio.
  2. Nel silenzio si udiva chiaro e forte il di un piccione selvatico. Clifford lo zittì immediatamente con una strombettata veemente e furente.
  3. La sincerità può accordarsi con l'utile. Nuovo silenzio lungo, durante il quale si sentivano in coro le ranocchie dei fossati.
  4. Per noi erano angeli, il loro miagolio era alla misura del mondo. Poi erano i loro sguardi e le loro fusa a riempire l'aia di vita. Come per noi il linguaggio, per loro il miagolio diceva di una presenza; lo dei topi, inoltre, annunciava le unghie nella carne.
  5. Ed era un andare, un venire, un di uccellini appena scovati e affamati con le testine in aria e i beccucci spalancati.
  6. Maestro, guardate come cade la neve, come il vento fischia e fa piegare fino a terra la cima degli abeti; non sentite in lontananza i lupi magri e bramire come anime in pena le renne agonizzanti?!
  7. Allora cominciò ad aver paura davvero; credeva di essersi smarrito, e già stava per gridare domandando aiuto, (a chi, se non si vedeva anima viva?) quando uno di oche lo riconfortò.
  8. Aveva paura che fosse difficile per lui mantenersi calmo in una giornata come questa, col caldo e questo frastuono di cicale. Odiava lo sgradevole di questi animaletti e il fatto che, come gli avevano spiegato, il rumore provenisse dal loro grattarsi per richiamare il partner aumentava il suo disgusto.
  9. Il cane cominciò a saltellare intorno a quell'essere mostruoso a quattro gambe, che si trascinava tra il divano ed il tavolinetto, e non seppe far altro che , in risposta alle loro risate irrefrenabili.
  10. Nel cortile pulito e innaffiato regnava la solita pace: si sentiva un gran calore primaverile, un odor di garofani e di basilico, un incessante di rondini innamorate.